Il sindacato infermieristico Nursing Up ha proclamato lo stato di agitazione per gli operatori sanitari della Regione Lazio, in servizio presso i Pronto Soccorso, a causa della sospensione dell’indennità di Pronto Soccorso.
Nel comunicato stampa del Nursing Up stesso si legge: “Nursing Up chiede con fermezza l’immediata revoca del provvedimento e la tempestiva erogazione di un acconto sulle spettanze arretrate destinate ai professionisti dei pronto soccorso. «Non solo si tratta di un diritto negato ai lavoratori, ma anche di un duro colpo alla già fragile sanità laziale». Esordisce così Francesco Sciscione, Responsabile Regionale Nursing Up Lazio.
Purtroppo, inutile nascondere la verità, ci si ritrova in questa grave situazione a causa di un gesto incomprensibile da parte di un’altra organizzazione sindacale, cosa che noi non avremmo mai fatto. Ma bisogna tutelare i lavoratori. In questi ultimi anni i professionisti del pronto soccorso sono diminuiti in modo allarmante sul territorio. Nel pieno del Giubileo, invece di incentivare e supportare il personale, la Regione Lazio ha bloccato le indennità. Una decisione paradossale, che peggiora ulteriormente una situazione lavorativa già drammatica, sostiene ancora Sciscione.
La realtà dei professionisti sanitari del pronto soccorso è ormai insostenibile: oltre a dover affrontare turni estenuanti a causa della grave carenza di personale, la sanità laziale subisce quotidianamente ripercussioni sia sulla qualità dell’assistenza ai pazienti che sul benessere psico-fisico degli operatori. Lo stress costante, il sovraccarico di lavoro e le difficili condizioni operative aumentano il rischio di burnout e contribuiscono all’allontanamento dai reparti nevralgici e dal pubblico.
A tutto questo si aggiunge la sospensione di un’indennità fondamentale, un provvedimento che non solo penalizza i lavoratori, ma mette a rischio il diritto alla salute dei cittadini e la tenuta dell’intero sistema di emergenza-urgenza nel Lazio.
La convocazione in Prefettura del prossimo 3 aprile arriva come conseguenza diretta della proclamazione dello stato di agitazione da parte di Nursing Up, che si dice pronto a difendere i diritti dei professionisti sanitari con ogni mezzo a disposizione.
Queste misure sono indispensabili per garantire un’assistenza di qualità ai cittadini e per ridare dignità al sistema sanitario nazionale, sottolinea Antonio De Palma. Nella speranza che tutti gli attori della sanità, da Nord a Sud, si diano una scossa, in primis la nostra Federazione, per contribuire a una svolta che non può certo attendere“, conclude De Palma.