Mancano gli OSS? Infermieri demansionati nell’ASL Toscana Sud Est

Una carenza che ha raggiunto dei livelli ormai difficilmente recuperabili nell’ASL Toscana Sud Est.

Stiamo parlando dell’emergenza Operatori Socio Sanitari: dei 1300 calcolati come contingente minimo, in servizio sono solo in 900. E, in questo modo, gli infermieri si trovano costretti ad effettuare attività non proprie del profilo professionale di appartenenza, configurando il demansionamento.

I segretari territoriali del Nursind di Grosseto, Siena ed Arezzo hanno fatto venire alla luce questa situazione, in una nota condivisa: “Secondo la norma regionale, il rapporto tra Oss e infermieri è di uno a tre. Dal momento che gli infermieri nell’Asl Toscana Sud-Est sono 3.800, il numero degli Oss si dovrebbe assestare sui 1.300. E invece i dati più recenti parlano di 900 persone, ovvero quanti se ne registravano prima della pandemia.

Come se non bastasse, un terzo di queste 900 persone ha prescrizioni che li rendono non più totalmente abili al servizio e non possono quindi lavorare nei reparti, sollevare pesi o effettuare turni di notte. Proprio in virtù di questa drammatica carenza, gli infermieri vengono chiamati a svolgere mansioni che non sarebbero di loro competenza.

L’ultimo episodio riguarda l’ospedale del Casentino, dove gli infermieri specialmente durante i giorni festivi sono costretti a servire il vitto o rifare i letti, ma segnalazioni di casi ugualmente gravi giungono anche dal Valdarno e dall’area grossetana, anche in settori particolari come la terapia intensiva cardiologica e pneumologica. Una situazione inaccettabile che ha bisogno di risposte rapide e concrete. Da troppo tempo, ormai, gli Oss che vanno in pensione non vengono sostituiti”.