L’addio di FNOPI a Papa Francesco

Una bella lettera d’addio a Papa Bergoglio, quella pubblicata sul sito istituzionale della FNOPI e che riportiamo in integrale:

Gli infermieri mi hanno salvato la vita”, ha più volte ripetuto il Papa che oggi 21 aprile 2025, alle ore 7.35, ha esalato l’ultimo respiro, a Casa Santa Marta, assistito dai professionisti sanitari che, negli ultimi difficili mesi, sono stati sempre al suo fianco.

Il primo “incontro ufficiale” tra Francesco e la FNOPI risale al marzo del 2018, alla vigilia del primo Congresso nazionale, svolto a Roma, della nuova Federazione nazionale Infermieri. La presidente neoeletta, Barbara Mangiacavalli, fu ricevuta nell’’Aula Paolo VI insieme a 6.500 colleghi provenienti da tutta Italia, offrendo al Santo Padre come dono simbolico una prima edizione del ‘700 della vita di San Camillo De Lellis.

“È davvero insostituibile il ruolo degli infermieri nell’assistenza al malato. Al pari di nessun altro, l’infermiere ha una relazione diretta e continua con i pazienti, se ne prende cura quotidianamente, ascolta le loro necessità ed entra in contatto con il loro stesso corpo, che accudisce. È peculiare l’approccio alla cura che realizzate con la vostra azione, facendovi carico integralmente dei bisogni delle persone, con quella tipica premura che i pazienti vi riconoscono, e che rappresenta una parte fondamentale nel processo di cura e di guarigione”.

Ma Francesco non ha mai dimenticato i problemi che tutti i giorni affrontano gli infermieri nella loro professione, dando talvolta anche una tirata di orecchi a chi gestisce e programma la sanità.

“Non stancatevi mai di stare vicini alle persone con questo stile umano e fraterno, trovando sempre la motivazione e la spinta per svolgere il vostro compito. Siate anche attenti, però, a non spendervi fino quasi a consumarvi, come accade se si è coinvolti nel rapporto coi pazienti al punto da farsi assorbire, vivendo in prima persona tutto ciò che accade loro. Quello che svolgete è un lavoro usurante, oltre che esposto a rischi, e un eccessivo coinvolgimento, unito alla durezza delle mansioni e dei turni, potrebbero farvi perdere la freschezza e la serenità che vi sono necessarie. State attenti! Un altro elemento che rende gravoso e talora insostenibile lo svolgimento della vostra professione è la carenza di personale, che non può giovare a migliorare i servizi offerti, e che un’amministrazione saggia non può intendere in alcun modo come una fonte di risparmio”.

Decisivo, nel mentre, il ruolo del Pontefice negli anni 2020 e 2021, durante la gestione della pandemia da Covid. In quei frangenti, tanti sono stati i messaggi di speranza e di incoraggiamento nei confronti del personale sanitario, e molto decisa è stata anche la posizione del Vaticano sotto Francesco rispetto alla campagna vaccinale.

L’ultimo confronto con le professioni sanitarie tutte era avvenuto appena poche settimane fa, il 6 aprile scorso, in occasione del Giubileo degli ammalati e del mondo della Sanità, quando il Papa, dopo aver scritto una accorata omelia sul valore di medici e infermieri, ci aveva tenuto ad apparire in pubblico, seppure in condizioni precarie di salute, sempre affiancato dal suo infermiere personale Massimiliano Strappetti.

Qualche giorno prima, durante il Congresso nazionale della FNOPI a Rimini, tutti i professionisti sanitari presenti avevano rivolto un pensiero e una preghiera per il Pontefice, mandando in onda stralci del suo discorso all’udienza del 2018 che di fatto aprì il Congresso di quell’anno”.